Il tramonto
della filosofia
La filosofia avrà un posto nel futuro?
Questo mi è
venuto in mente venerdì e sabato La Mia Amata Moglie ha sollevato la stessa
domanda. Tuttavia, rivedendo il testo, ho deciso di cambiare la domanda in: a
cosa si ridurrà la filosofia del futuro?
Un'altra
delle condizioni che approfondiscono l'equivoco sta nel fatto che il percorso
filosofico si è ristretto a un numero terribilmente esiguo di sostenitori, il che
li rende rari non nella schiettezza della parola, ma nella semplicità che
stanno diminuendo.
Nell'arte, o
per l'uomo di vera arte, questo, questo stato esteriore di clausura conta poco:
come va il mondo; il suo amore per l'oggetto della sua pratica supera tutto ciò
che comprende per cose meschine o chimere di un universo che non lo comprende,
che non lo rappresenta o qualcosa del genere. Il suo lavoro è chiuso, ben
diverso dalle tesi filosofiche, dalla ricerca scientifica, dai modelli
economici e dai pezzi politici, per esempio. Questa premessa è valida anche per
i pensatori che hanno un piede nell'occultismo o nella metafisica, in quanto la
loro comprensione va ben oltre il luogo comune, anche se qui la situazione
diventa fragile se gli specialisti dell'epoca non hanno lo stesso grado di
comprensione dell'autore principale.
Mi piace illustrare il mio pensiero sulla dedizione spartana alla ricerca, come un autore che lascia da parte, non occupandosi dei mezzi comuni, comprendendo che, dedicandosi alla sua volontà, tutto il resto, in base al fatto che il mondo rispetta la legge, la morale e l'etica: se è così protetta; Un buon esempio di questo punto è il film Story of a Marriage (2019). Il protagonista, un regista teatrale, è bravissimo in quello che fa, e vive bene con la sua famiglia fino alla separazione, al divorzio, dove deve fare i conti con le banalità e le meschinità della vera quotidianità.
È sempre più
difficile fare della filosofia un oggetto applicabile alla vita di tutti i
giorni, penso proprio che i suoi giorni siano contati, so che essa stessa
soffre a causa del suo ermetismo e se non lo è diventerà vittima delle parole
qui indicate e poi sarà relegato anche in una casella punteggiata solo nella
timeline.
Solo il nome
“filosofia”, la denominazione, rimarrà perpetuato, ma la sua essenza non potrà
mai essere applicata per rendere conto di ciò che si svolge nell'universo
sociale in cui siamo confinati – sono cauto; è logico che entriamo nel XX
secolo con questo movimento in accelerazione.
La filosofia
tende a essere trascurata solo come arte; come la pittura, la musica,
trasformata in scrittura, solo una qualità non eseguibile – finzione; quindi
soggettiva e inapplicabile secondo la sua rappresentazione classica. Proprio
come Nietzsche indica la possibile esistenza dell'uomo "più
prezioso", il filosofo del futuro corrisponderà all'impossibilità di
essere; sarà un selfie della sua affermazione, una similitudine, che ha perso
il suo riferimento, o meglio, il cui obiettivo erudito sarà riservato solo a quei
rari che, si spera, sebbene, come cita anche il pensatore tedesco, ora non solo
diventino “ un fortunato incidente”; non sarà più possibile realizzare il suo
pensiero, in un universo trasformato, che privilegia solo la scienza, la
materia, lo sviluppo oggettivo finalizzato alla sola sopravvivenza. È molto
probabile che la ricerca di te stesso, conoscendo te stesso perderà il suo
significato di fronte alla materializzazione della vita.
Cosa abbiamo
oggi? La filosofia non è stata a lungo un manto per coprire o aiutare con i
bisogni dell'evoluzione dell'uomo - non solo per mancanza di volontà, ma a
causa della loro negligenza nei suoi confronti. È, come sempre, completamente
disconnesso dalla realtà. Poiché l'espansione dell'universo non dorme, le
singolarità e i processi umani si diffondono in modo esponenziale e ciò che una
mezza dozzina di uomini pensava per la polis di un certo contingente, ora
abbiamo interi continenti sporgenti su pochi miseri metri quadrati.
Quindi non
solo a causa di coloro che sono specializzati e sono troppo orgogliosi per
riesaminare i loro concetti. Anche gli uomini buoni e onesti non vengono
ascoltati, tanto meno letti, e se lo fossero, è innegabile che i cambiamenti
che propongono non sono coerenti con quanto richiede il processo di comando.
Tutt'al più, le élite di potere arruolano l'uno o l'altro di questi perché
appaiano tra la loro gente come ricordo – un quadro sul muro -, e da quello che
vedo, non mi sorprenderebbe sapere di futuri postulanti per filosofi che
chiedono di far parte dei regimi contingentati per avere un posto anche tra
quelli che ormai sono diventati tuoi coetanei.
La filosofia si è da tempo allontanata dallo status quo, anche in termini di applicabilità, venendo relegata alle discipline delle arti, dove solo pochi potranno apprezzarne la bellezza.
Esercizi del 05.03.2023
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