sábado, 18 de março de 2023

Il buco della specializzazione

 







Il tramonto della filosofia










La filosofia avrà un posto nel futuro?

Questo mi è venuto in mente venerdì e sabato La Mia Amata Moglie ha sollevato la stessa domanda. Tuttavia, rivedendo il testo, ho deciso di cambiare la domanda in: a cosa si ridurrà la filosofia del futuro?














Devo dire qui che sono tornato a studiare, quindi lo spazio lasciato tra gli esercizi domenicali, dovrebbe, d'ora in poi, tornare alla normalità la dinamica in relazione a questo momento molto importante. Come addendum alla festa di Carnevale, abbiamo ricevuto una visita dal gruppo di mio figlio, quindi, logicamente, non c'era atmosfera - abbiamo davvero apprezzato la visita, anche se Bruno non è venuto.
















Il testo di oggi nasce dai libri della mia disciplina, dove si sta dimostrando una mia tesi di lunga data, già in qualche modo additata in relazione all'arte, per esempio, e che copre, obbligatoriamente, tutto il resto, però, in queste libri – puramente didattici -, il tema della filosofia non fa eccezione alla regola; specializzazione, dedizione a un punto di vista chiuso, ossessivo, che sarà mantenuto con la forza, rimanendo totalmente disconnesso dalla realtà man mano che il tempo avanza, sotto lo sguardo di difese specifiche senza osservare, o meglio, trascurare il tutto; fa perdere all'individuo uno dei riferimenti più importanti sulla sopravvivenza in mezzo al caos dell'esistere, certo, la comprensione che abbraccia, se non l'intero complesso sociale, almeno ciò che ha dettato le regole, le élite al governo: lo spostamento lontano dal lavoro una vita di mancanza di contestualizzazione, radicalismo sciocco ed ermetismo che lo consegnano a un piccolo angolo contrito della storia che può anche mantenere vivo solo per i libri di storia come un punto nella linea del tempo. Importante? Molto. Anche se si è dimenticato che mentre era difeso e ricercato sotto la tesi chiusa che si ostina a preservare, il mondo ha continuato a generare eventi di notevole importanza.










Un'altra delle condizioni che approfondiscono l'equivoco sta nel fatto che il percorso filosofico si è ristretto a un numero terribilmente esiguo di sostenitori, il che li rende rari non nella schiettezza della parola, ma nella semplicità che stanno diminuendo.





La filosofia applicabile, nel suo insieme, è di per sé un outsider, e quando le sue osservazioni indicano una nicchia ermetica e puntuale, la situazione è ancora più complicata per inserirla nel processo irrazionale di sistemi socio/politici, assurdamente diversi. Diventando un'appendice, un pezzo speciale che, il più delle volte, i suoi autori, perché non capiscono, non alzano la testa, o lasciati alle vanità comuni allo stato costruito, non spiegano l'antagonismo o si rivolgono all'ordinario che detestano, ricorrendo a scuse. Una situazione che si aggrava quando, un paio d'anni dopo essere stati uccisi, altri uomini parzialmente dediti decidono di continuare nella stessa linea di ragionamento senza i collegamenti mancanti e necessarissimi.













Nell'arte, o per l'uomo di vera arte, questo, questo stato esteriore di clausura conta poco: come va il mondo; il suo amore per l'oggetto della sua pratica supera tutto ciò che comprende per cose meschine o chimere di un universo che non lo comprende, che non lo rappresenta o qualcosa del genere. Il suo lavoro è chiuso, ben diverso dalle tesi filosofiche, dalla ricerca scientifica, dai modelli economici e dai pezzi politici, per esempio. Questa premessa è valida anche per i pensatori che hanno un piede nell'occultismo o nella metafisica, in quanto la loro comprensione va ben oltre il luogo comune, anche se qui la situazione diventa fragile se gli specialisti dell'epoca non hanno lo stesso grado di comprensione dell'autore principale.










Mi piace illustrare il mio pensiero sulla dedizione spartana alla ricerca, come un autore che lascia da parte, non occupandosi dei mezzi comuni, comprendendo che, dedicandosi alla sua volontà, tutto il resto, in base al fatto che il mondo rispetta la legge, la morale e l'etica: se è così protetta; Un buon esempio di questo punto è il film Story of a Marriage (2019). Il protagonista, un regista teatrale, è bravissimo in quello che fa, e vive bene con la sua famiglia fino alla separazione, al divorzio, dove deve fare i conti con le banalità e le meschinità della vera quotidianità.










È sempre più difficile fare della filosofia un oggetto applicabile alla vita di tutti i giorni, penso proprio che i suoi giorni siano contati, so che essa stessa soffre a causa del suo ermetismo e se non lo è diventerà vittima delle parole qui indicate e poi sarà relegato anche in una casella punteggiata solo nella timeline.








Solo il nome “filosofia”, la denominazione, rimarrà perpetuato, ma la sua essenza non potrà mai essere applicata per rendere conto di ciò che si svolge nell'universo sociale in cui siamo confinati – sono cauto; è logico che entriamo nel XX secolo con questo movimento in accelerazione.








La filosofia tende a essere trascurata solo come arte; come la pittura, la musica, trasformata in scrittura, solo una qualità non eseguibile – finzione; quindi soggettiva e inapplicabile secondo la sua rappresentazione classica. Proprio come Nietzsche indica la possibile esistenza dell'uomo "più prezioso", il filosofo del futuro corrisponderà all'impossibilità di essere; sarà un selfie della sua affermazione, una similitudine, che ha perso il suo riferimento, o meglio, il cui obiettivo erudito sarà riservato solo a quei rari che, si spera, sebbene, come cita anche il pensatore tedesco, ora non solo diventino “ un fortunato incidente”; non sarà più possibile realizzare il suo pensiero, in un universo trasformato, che privilegia solo la scienza, la materia, lo sviluppo oggettivo finalizzato alla sola sopravvivenza. È molto probabile che la ricerca di te stesso, conoscendo te stesso perderà il suo significato di fronte alla materializzazione della vita.








Cosa abbiamo oggi? La filosofia non è stata a lungo un manto per coprire o aiutare con i bisogni dell'evoluzione dell'uomo - non solo per mancanza di volontà, ma a causa della loro negligenza nei suoi confronti. È, come sempre, completamente disconnesso dalla realtà. Poiché l'espansione dell'universo non dorme, le singolarità e i processi umani si diffondono in modo esponenziale e ciò che una mezza dozzina di uomini pensava per la polis di un certo contingente, ora abbiamo interi continenti sporgenti su pochi miseri metri quadrati.








Quindi non solo a causa di coloro che sono specializzati e sono troppo orgogliosi per riesaminare i loro concetti. Anche gli uomini buoni e onesti non vengono ascoltati, tanto meno letti, e se lo fossero, è innegabile che i cambiamenti che propongono non sono coerenti con quanto richiede il processo di comando. Tutt'al più, le élite di potere arruolano l'uno o l'altro di questi perché appaiano tra la loro gente come ricordo – un quadro sul muro -, e da quello che vedo, non mi sorprenderebbe sapere di futuri postulanti per filosofi che chiedono di far parte dei regimi contingentati per avere un posto anche tra quelli che ormai sono diventati tuoi coetanei.







La filosofia si è da tempo allontanata dallo status quo, anche in termini di applicabilità, venendo relegata alle discipline delle arti, dove solo pochi potranno apprezzarne la bellezza.





Esercizi del 05.03.2023

 







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