L’Universo compenserà
tutti equamente senza ricorrere all’aiuto dei legislatori; e quanto prima
vivremo secondo questa massima, dopo aver minimamente appreso il senso della
vita complessa, avremo la libertà di osare consapevolmente in base alla fiducia
acquisita e, di conseguenza e principalmente, in noi stessi.
*
Sì, era importante che tutti capissimo che:
Facciamo parte di un
segmento più ampio e ben oltre la nostra migliore comprensione (1); che non moriamo
mai (2); quindi, che impariamo a confidare nell'infinito (3) e, per ora, e cosa
ancora più importante, qual è il costo di non partecipare a queste
considerazioni (4).
E, usando un'altra espressione facile da capire; Il
peccato più grande che possiamo commettere contro noi stessi è in relazione al
compiere azioni che esauriscono notevolmente la nostra durata di vita.
Abbiamo appena visto il film Life of a Goat
(Aadujeevitham, 2024); dove un indiano diventa una specie di prigioniero,
vivendo nel deserto dell'Arabia Saudita. Lavorando in schiavitù come pastore di
capre per un criminale, dico questo perché non sono d'accordo con nessun tipo
di maltrattamento della vita; in mezzo al nulla in una fattoria remota,
inospitale e ostile, ovviamente; sotto le difficoltà e le crudeltà del suo
proprietario.
Intrappolato in uno stato deplorevole, fin dall'inizio,
di fronte all'impotenza di liberarsi, grida al suo Dio e poi bestemmia contro
quello stesso Dio, sbraitando e interrogandosi; Che razza di Dio farebbe una
cosa simile a un uomo pauroso, semplice e di buon carattere!?!
Di tanto in tanto si pone questa domanda; nelle conversazioni quotidiane, anche nei libri e nei film di ogni genere. Perché Dio permette l'ingiustizia!?! Infatti non è un'ingiustizia quella che Lui permette, Lui permette tutto, siamo liberi di pensare e di agire, questo è quello che Lui permette, fino ad allora è Dio, da allora siamo noi, uomini - dove la forza di ciascuno detta la propria possibilità di agire liberamente. Ci permettiamo di agire secondo le nostre teste. Uso l'espressione “teste”, intenzionalmente, in senso figurato, invece di menti. La mente impara a pensare un po' oltre i dettami comuni, ad analizzare, a valutare, ma prima di fare delle scelte, le teste dovevano lasciare il posto alle menti. La mente pensa sulla base di lucide comprensioni, la testa agisce d'impulso o sotto il controllo di un processo cantato, il più delle volte, privo di ragioni che si completano a vicenda. Quando sono le menti a studiare, leggere e prendere coscienza di gran parte del processo, tendono al rispetto, alla considerazione e alla ragionevolezza. Non è ragionevole mancare di rispetto, far soffrire gli altri, togliere una vita, qualunque essa sia, per vendetta o per piacere. Penso che Dio ci abbia lasciato a nostro agio. Ci ha fatto diventare dei piccoli dei. Possiamo fare qualsiasi cosa.
All’interno di questo pensiero, ovviamente, c’è una controparte. Dicotomia, antagonismo, diversità fanno parte del processo; logicamente. C'è la destra e la sinistra, la luce e l'oscurità, il giusto e l'ingiusto, il sì e il no. La buona battaglia si muove attraverso questo caos. Chiunque sia sano di mente deve comprendere che la pratica dannosa contro la pratica di buon auspicio, anche se naturale – la metterò così rispetto ad alcune scuole o correnti che garantiscono che l’umanità sia governata secondo i dettami della natura – apprezza l’equilibrio, l’armonia, sinergia e benessere in tutti gli ambiti, quindi, finché ciascuno di noi individualmente non si adopera in questa direzione, condividendo la ricerca di quell’equilibrio che equilibra le forze, è un dato di fatto che la nostra attuale esistenza sarà soggetto alla volontà di molti elementi che non concordano ancora con modi di pensare focalizzati su prospettive ragionevoli.
Australopithecus, homo questo, homo quello, homo sapiens;
la saga si ripeterà; dalle caverne alla rivoluzione di questo e quello, epoche,
imperi, shogunati, dinastie. Le grandi navigazioni. Odissee e ancora odissee.
Tendiamo a credere che un'evoluzione sia migliore della precedente. Come ne
abbiamo già sperimentati tanti, è certo che uno è più ricco dell’altro – ricco
di sviluppo – e soccomberà comunque.
E quando finisce? Non finisce; ecco una stagione
eternamente rinnovabile e tutto è soggetto a Leggi Universali e sono loro a
dettare le regole e non Dio, o non solo Dio, come preferisci.
...ma forse, tra qualche tempo, potremo vivere le nostre
esperienze terrene senza mettere fine al pianeta; può essere rinnovabile anche
se tutti noi andiamo e veniamo senza infastidirlo in modo così aggressivo.
Dobbiamo comprendere che, se impariamo cosa è più corretto fare e agire in questo modo, una volta che saremo fermi in questo proposito, difficilmente cadremo nelle grinfie di chi non agisce in questo modo; e se cadiamo ancora, non c’è bisogno di bestemmiare Dio. Sono state le mie scelte a portarmi dove sono, basate sull'audacia o sulla disattenzione. Il mondo è giusto, le persone non sempre lo sono. D’altronde è certo che l’universo ricompenserà tutti; Proprio come la sofferenza di coloro che non rispettano le osservazioni logiche non solo qui descritte – ma visibili e disponibili in centinaia di compendi sparsi in tutto il mondo – finirà solo quando capiranno questo scopo.
021.ab cqe