Da qualche
parte ho letto; “ha uno spirito così tormentato che perfino gli angeli gli
voltano le spalle”. Dicono che gli angeli siano gli ultimi ad abbandonare un
cuore turbato; Non abbandonano per sempre, ma rimangono in disparte, dopo
tutto, possono fare ben poco per aiutare uno spirito chiaramente squilibrato.
La
letteratura è piena di queste persone arrabbiate; Alcune delle pagine più belle
dell'Arte della Scrittura sono state possibili solo grazie alla presenza di
teste gentili e tenaci o di personaggi completamente disturbati.
A loro volta,
nella vita reale, migliaia di individui di buon carattere hanno trascorso anni
sopportando l’indicibile nelle mani potenti di questi veri carnefici; e anche
se hanno sofferto sotto il dominio di questi signori bestiali senza riuscire a
liberarsi dalle loro grinfie, e anche se noi non soffriamo più sotto i regimi
oscuri durati fino a pochissimi secoli, ad esempio, oggi una patina sociale,
alcune leggi e le regole li costringono per meno tempo a mettere all'angolo le
loro vittime.
Recentemente
ho visto il film norvegese Bastarden, 2023, dove il protagonista subisce per
lungo tempo inaccettabili battute d'arresto, a causa di un giudice potente,
pazzo, corrotto e ubriaco. Ciò che attira l'attenzione è che il motivo sono le
terre selvagge, cioè le brughiere appartenenti al re di Danimarca, che,
all'epoca, non erano adatte a nulla e tanto meno all'agricoltura.
Parte della
letteratura fa nascere l’idea che siamo anime erranti di piano in piano, di
universo in universo, e soggetti a tutti i tipi di “incontri”, sottolineo
l’espressione, notando che diverse discipline sono categoriche sul fatto che
questi coinvolgimenti siano affrontato. , con connessioni molto lontane dalla
nostra comprensione, e non casuali; e se la gamma universale delle anime che
possiamo incontrare è incalcolabile, d'altra parte può anche essere
spettacolarmente distinta; che potremmo percorrere un'intera epoca senza
ripetere l'incontro una volta, eppure, c'è chi, per una concomitanza di motivi,
si verifica, percorrendo gli stessi sentieri collegati tra loro ripetutamente e
per periodi indefiniti.
Le ragioni
meritano un capitolo a parte. Ne rischio alcuni, spiacevolezza, fissazione,
amore o quello che ancora intendono come amore; può però essere desiderio o
passione, vendetta, ignoranza: che viene dall'ignoranza che predomina; che a
sua volta risiede, o meglio persiste, nell'orgoglio. E tutto questo può essere
risvegliato in situ, cioè durante un intervallo di coscienza tra la vita e la
morte. Le Scritture insegnano che esiste un periodo, una sorta di limbo, come
una stazione intermedia tra la vita stessa e l'aldilà, dove alcune promesse di
comprensione vengono raggiunte, soggette però al velo di disaccordo che si apre
sull'intero spirito non appena inizia un nuovo viaggio o ritorna in uno degli
innumerevoli programmi.
Quando si
parla del Pianeta Terra, anche qui le congiunzioni sono diverse e riservate al
suo stato di equilibrio. Anche i livelli di energia, elementi e frequenze che
circolano sul pianeta sono di diversi livelli e dipenderà dai desideri di
ciascuno scegliere di rimanere fermi, rimanendo ai livelli inferiori che
generalmente sono più facili da inserire e quindi richiedono meno sforzo
dall'adepto e, così com'è, - oggi sappiamo che il cervello umano può essere
molto sbilanciato verso il facile - queste frequenze rudimentali catturano
sempre più persone ignare, dove vedono rinnovate le loro forze in modo
esponenziale; ed è in gran parte a causa di questo meccanismo che la nostra
maggiore tendenza è verso la distruzione o la non rigenerazione.
Orgoglio e
vanità sono i combustibili che più probabilmente bruciano coloro che si
imbarcano nel lato brutalizzato dell’esistenza. Pertanto, anche se passano al
piano fisico con la promessa di guarire le loro tendenze inumane, sono fragili
all'attenzione perché rimangono incorruttibili. E anche con l’aiuto iniziale di
un intero apparato psichico, con angeli e mentori che si sacrificano per un
corretto allineamento, le potenti forze negative, in un unico incidente,
sbilanciano, anche se momentaneamente, gran parte della preparazione
precedente. Poi la vita normale ti presenta dei “jab”, piccoli colpi che minano
la sicurezza acquisita alla vigilia della nuova esistenza, decostruendo la struttura
precedentemente organizzata e, di conseguenza, il male guadagna terreno.
Vivere è
un'arte inflessibile, indipendentemente dal lato scelto, ma spetta ai più
educati essere resilienti e corretti, quindi spetta all'uomo buono essere
paziente e osservare che l'individuo che ha commesso molteplici azioni nefaste
e chi ancora a causa di qualche meccanico strano o di allineamento privilegiato
è riuscito ad essere dirottato in una stazione di recupero e che,
immancabilmente, nella sua prossima esperienza, sarà in riabilitazione;
comprendere che questa fragilità potrebbe essere la tua condanna ad un’altra
vita di pratiche detestabili: conoscere questa verità e prenderla per te
dovrebbe riguardare tutti noi mentre cerchiamo una convivenza propizia nella
ricerca di servire bene queste persone, nelle loro lotte in cerca di
riabilitazione.
Chiaramente
si tratta di un esercizio di scrittura, e quanto qui menzionato riguarda solo
questa o l'altra scuola e, quindi, un piccolo esempio o promemoria, di come,
spesso disattenti e quindi contaminati, diventiamo inclini a intralciare i buoni
progetti. di convivenza, di convivere in armonia, dunque, questo momento
allude, chissà, a qualche volontà beneaugurante allontanata dalla vanità, con
l'intento di far sì che l'uno o l'altro riesca a spezzare questo fatidico
legame dove esseri di luce continuano involontariamente a imbarcarsi in erranze
nell'oscurità.
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