Sono un uomo
di parole e la mia parola; Scusate il gioco di parole, non ho resistito. Quello
che voglio dire è che sono vecchio, e quindi aggiungo quest'altro, remoto
essere al mio io attuale, per sottolineare questa licenza poetica.
Come cugino del mondo, vengo qui a giocare con loro, iniziando questo momento con due; "Azione e reazione". Come ad ogni azione c'è una reazione con forza uguale e contraria - questo è facile, del resto fa parte della nostra vita dai tempi del liceo perché è una delle leggi della fisica -, ne includo, prima di ogni osservazione, altre due che dominano – o vorrei che dominassero – la maggior parte delle mie azioni, sia nel parlare, nella pratica o nello scrivere. "Fai attenzione". Tuttavia, un'aggiunta, se non lo faccio subito, se mi rendo conto del fallimento, torno sull'argomento finché non avrò risolto tutti i possibili fini. Lo paragono all'annullamento di un messaggio prima che raggiunga il destinatario, o molti, e poi passare a un altro che ha occupato le mie idee negli ultimi giorni; "Malessere".
Ho osservato che è estremamente importante nelle dinamiche meditative quotidiane eppure ci preoccupiamo poco del suo significato. Ciò che ci muove è il disagio, sì, ma con cosa? C'è il salto del gatto (punto nevralgico). Al momento sono consapevole che non pensiamo mai o, se lo facciamo, impieghiamo troppo tempo a pensare al nostro reale disagio o a cosa ci ha tenuto a disagio. Cosa provoca la nostra momentanea animosità, empatia o simpatia? Quando non riusciamo a mascherare qualche disagio, o addirittura a contenere la nostra estraneità nei confronti dell'ambiente: è semplicemente perché non prestiamo più attenzione all'argomento; quindi non scopriamo davvero di cosa si tratta.
Per ottenere
la risposta è necessario, ed ecco che entra in gioco una delle nostre forze
trainanti del comportamento individuale: prestare attenzione. Esiste un
meccanismo a disposizione di tutti e che noi chiamiamo il motore di chi cerca
l'equilibrio nel quotidiano: la “Pianificazione”, che troviamo così facile –
poiché guida la nostra vita quotidiana all'interno di questo sito.
Un sì, un no,
prima di essere pronunciato, ha bisogno di essere pianificato, perché poi
abbiamo delle azioni/reazioni che nascono, in senso opposto, dalle nostre
azioni/reazioni. Che può amplificare le energie del nostro disagio.
Per
concludere, sempre lui; Siamo donati all'Amore, è certo che amiamo noi stessi
prima di ogni altra cosa. Abbiamo solo bisogno di conoscere e pensare con calma
ad un nostro collega in difficoltà e cerchiamo di alleviare il suo dolore, in
modo sincero. Se alza la mano e segnala che siamo importanti per la sua
guarigione, a noi basta dimenticare tutto e abbracciarlo con tutto l'affetto
che fino ad allora avevamo conservato.
Si tratta di un post dal carattere privato, dedicato ad un pubblico specifico, qui riportato anche per ragioni intime.
027.aa cqe