sábado, 12 de março de 2022

È un'illusione ma va bene

 


 





“Tudo brilha, sei eu o mundo não é assim, mas voltamos sempre, mesmo que seja somente para passear, fascinados pela ilusão que esse meio provoca.”

Héctor Leguizamón



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Il titolo tra virgolette si riferisce alla frase sul mio profilo di attesa WhatsApp. Mi è già stato chiesto questo, ma è difficile spiegare cosa è contenuto in questa preghiera. L'ho costruito in una giornata calda, mentre, piuttosto sudato, camminavo per i capannoni dell'industria in cui lavoro - qualcosa di simile, può essere valutato dopo un'attenta analisi di quanto ha sottolineato Héctor Leguizamón confrontandosi con Nietzsche e Pascal.






Tendo a considerare tutto come una perfetta illusione, ma da non confondere con la visione scientifica che dimostra che tutto è molecole messe insieme in un amalgama che è anche molecola e spazi molecolari “vuoti”. Nemmeno quelli del film Matrix, i cui programmatori di Nabucodonosor vedono, sotto un'applicazione binaria, numeri e algoritmi in cui vediamo edifici, città e persone vestite in modo diverso e che interagiscono con l'ambiente creato. L'illusione di cui parlo è l'illusione reale, l'illusione della non esistenza, l'illusione del castello di sabbia, e capisco che lo spazio/tempo di cui è smantellata la mia illusione è ancora più piccolo del movimento delle maree che si deforma restituendo il costruzione allo stato originario.












Non ne parlo con nessuno; non per niente, ma è molto difficile spiegare a qualcuno come ho imparato a vedere l'atto di svegliarmi presto tutti i giorni e durante un periodo che può arrivare fino alle dieci, tenendo in funzione macchine che trasportano un sacco di spazzatura qua e là, il a volte sotto molte pressioni esterne e interne, mantenendo un minimo di professionalità, per tutta la vita, sempre consapevole della necessità di farlo perché è così che suona la band, tenendomi grato perché nel praticare il mio particolare contratto sociale, basta, È da questa dedizione, da questo distacco dall'illusorio che tengo in equilibrio il mio misero sistema familiare.









Mi ci è voluto più di mezzo secolo per impararlo e divertirmi. Goditi l'esperienza di essere vivo. Amare e adorare le meraviglie che significa essere in grado, attraverso i sensi, di comprendere la bellezza dell'intero Processo della Vita. Oggi posso dire con certezza che sono un contemplatore, al punto che, se mi è concesso uno stupido gioco di parole: sono felice e grato di essere stato contemplato.









Ovviamente è solo un gioco di parole, qui non ha nulla a che fare con il ricevere qualcosa. A proposito, nessuno affitti; non riceviamo nulla gratuitamente per quanto riguarda la percezione della vita. Approfondimenti, doni, rappresentazioni dell'anima e quant'altro non sono presenti, sono conquiste di una serie di altre esperienze, nostre o meno, che, per nostre scelte, si inseriscono progressivamente in mezzo a tutte le illusioni che abbiamo capito essere reali. Tutto questo, però, è il risultato di molte ricerche, e il mancato mantenimento dello stato di accesso si traduce in una stagnazione al mero raggiunto.










Viviamo nel momento delle degustazioni fisiche. Tutti i nostri sensi combinati fanno sentire le nostre percezioni, tuttavia, solo quando ce ne rendiamo conto, l'illusione della chimica, dell'alchimia di ciò che comprendiamo, comprende l'intero processo della vita sociale nello spazio/tempo, possiamo veramente sperimentare le meraviglie di questo illusione, perché è da quel momento in poi che avviene il mix perfetto, dove l'illusione di esistere è osservata dalla prospettiva della consapevolezza che qui è solo un altro passo nel processo Una buona allusione che può rappresentare o dare un'idea del mio tesi viene mostrata nel film The Matrix, quando il personaggio dice che vuole mangiare di nuovo carne e condurre una vita meravigliosa anche sotto i sensi dell'illusione, ovviamente, è meglio qui, non abbiamo bisogno di tradire nessuno.









Non può essere diverso e non è comprensibile a tutti per una serie di sfumature che sono fuori dalla nostra portata, tuttavia, ad un certo punto, come quello che sto passando adesso, è possibile concepire, e contrariamente alla disperazione che assale l'ignorante, io sono tutta la felicità.









Per molto tempo, secondo mia moglie, ho cercato di parlare con alcuni di me delle meraviglie di comprendere le illusioni della vita, abbandonare dogmi e miti o condividere la mitologia per capire che tutto è, ma questo è non è possibile – al di fuori di un tempo che io intendo di maturazione. Questo provocava più disagio sia in casa, con me stesso che tra le persone a me vicine che ho capito di poter schiarire le idee per una socializzazione di buon auspicio.









In mezzo alle illusioni, concretamente, i miei movimenti coscienti vanno ad espandersi attraverso parole mute nei miei quaderni e appunti, cercando, durante le pratiche e gli sviluppi, di trovare garanti che possano accreditare o chiarire le mie sintesi e tesi e da lì, insieme a qualche consiglio che in qualche modo a me sconosciuto esiste per affiorare nell'anima delle persone: che a un certo punto possono credere alla realtà che Gesù dice: "Tu puoi fare quello che posso, e puoi anche di più".









A Ilusão Vital

“A ilusão é necessária para viver. Mas, enquanto Pascal procura refúgio na religião, o alemão Freidrich Nietzsche (1844-1900) afirma que não existe nenhum refúgio possível para aquele que entendeu que tudo é ilusão. Tudo o que os homens admiram eram simples ilusões que compensavam nossa impotência para suportar a vida. Nietzsche propões que aprendamos a assumir a presença das aparências. Procurar a verdade é procurar a segurança, mas as coisas não têm por que nos transmitir segurança. Saber viver num mundo somente de aparências exige um valor especial.”

Héctor Leguizamón













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